Note storiche


La Cala Junco normalmente muove dalla banchina della discesa Vasto, sul Mar Piccolo, su quella costa si trovano le case dell’affaccio di Nord della città vecchia, questa zona della città appare divisa in due parti distinte per periodo storico dalla chiesa di San Giuseppe e dal mare si vede la parte più antica con edifici stretti ed alti.

Una volta sul Mar Grande la Cala Junco naviga verso i moli. La zona occidentale sul Mar Piccolo della città vecchia risente del periodo Aragonese, quando Raimondo Orsini fu nominato Principe di Taranto. Nel 1869 si creò un canale navigabile nella zona di Porta Lecce con l’abbattimento dei ponti Levatoi di Porta Lecce (civile) e delll’Avanazata (militare), si dragò il fossato difronte al Castello per creare un canale navigabile ed un ponte girevole, abbattendo una delle torri castellane. Verso sud ovest c’e’ Punta Rondinella dove termina la parte terrestre del porto che dà verso la Basilicata ed inizia una gettata di frangiflutti che si collega a San Pietro la più grande delle Cheradi, proprietà della Marina Militare. Le cheradi sono l’habitat naturale della Pinna Nobilis il più grande bivalve del Mediterraneo, un mollusco che con i suoi 85 cm di lunghezza é un vero gigante, i primi abitanti di Taranto che dall’800 a.C. al 200 a. C. con il bisso prodotto da questo animale avevano accumulato ricchezze enormi deventando uno dei popoli più ricchi del mondo antico.

L’isola di San Paolo rimane a custodire l’entrata del porto di Taranto e la sua sagoma rammenta il periodo Napoleonico, con la fortezza costruita dai francesi, che volevano con Taranto le basi francesi conquistare il dominio del Mediterraneo togliendolo agli Inglesi ma che in sostanza hanno solo dato venti anni di guerra all’Europa. L’entrata per la rada del mar grande è data dalla fine dell’isola di san paolo e il faro di capo San Vito .

Si prosegue fino alla zona di chiapparo, la nuova base della Marina Militare inaugurata nell’estate del 2004. Poi si ritorna a guardare verso occidente di fronte alla parte della città nuova che è sul Mar Grande.

Nel Mar Piccolo invece, riattraversando il canale navigabile, sulla destra delle imbarcazioni si notano le banchine della vecchia base navale con l’imponente mole dell’incrociatore Vittorio Veneto da alcuni anni fermo in attesa che diventi una nave museo. Poi ancora le banchine dei sommergibili, L’Arsenale con i suoi bacini di Carenaggio dove le navi vengono portate totalmente fuori del loro elemento, mentre sul lato opposto ci vengono incontro gli allevatori dei mitili, da secoli presenti in varie forme in questo specchio d’acqua. Infine ponte Punta Penna Pizzone , il ponte ultramoderno creato negli anni 70 per snellire il traffico cittadino .

Poco dopo il Ponte, la Cala Junco inverte la rotta per rientrare alla discesa Vasto, ma prima di rientrare una digressione sul Mar Piccolo ed alle sorgenti sottomarine “Citri” che ogni giorno versano migliaia di metri cubi d’acqua dolce nelle sue acque, facendole diventare più dolci e quindi più adatte alla vita animale e vegetale con miriadi di specie diverse in questa che è poco più di una conca ma che finora racchiude un ecosistema spettacolare.

 

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